È possibile circolare con un hoverboard nelle città italiane? A Roma, Milano, Napoli, Firenze, Torino, Rimini, Palermo vediamo sempre più spesso cittadini e turisti muoversi a bordo di questi nuovi mezzi di trasporto. Ma è possibile utilizzare un hoverboard in queste città? Gli hoverboard sono disciplinati da una normativa?
Di città in città
Purtroppo non esiste una legge nazionale che detti delle regole per tutto il nostro paese, ma lo Stato ha preferito delegare ai singoli comuni l’eventuale scelta di una normativa in materia di micromobilità elettrica.
Che cosa si intende per micromobilità elettrica?
Questo termine, sconosciuto fino a pochi anni fa, è entrato prepotentemente nell’uso quotidiano, specialmente in materia di normativa, per tutti i nuovi mezzi elettrici di trasporto personale.
Per micromobilità elettrica non si intendono solo gli hoverboard, ma anche i monopattini elettrici, i monoruote, i segway e le biciclette elettriche.
Secondo il Dizionario Treccani la micromobilità è:
“La mobilità relativa a percorsi e distanze brevi principalmente in città, caratterizzata dall’impiego di mezzi di trasporto meno pesanti e ingombranti e potenzialmente meno inquinanti di quelli tradizionali (per es., scooter, skateboard, monopattini elettrici, biciclette a pedalata assistita). “
La Legge di Bilancio 2019 ed il Decreto Toninelli
Il Codice della Strada Italiano, emanato nel 1992, non contempla l’utilizzo di questi nuovi mezzi di trasporto che sempre più spesso si vedono circolare sulle strade italiane.
Ci si è posto quindi il problema di disciplinare questa micromobilità elettrica. La Legge di Bilancio del 2019 ha stanziato un Fondo per le autostrade ciclabili e il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Danilo Toninelli, ha firmato un decreto che disciplina, in parte, la micromobilità elettrica.
Il Decreto Toninelli ha avviato una sperimentazione sulla micromobilità, che però deve essere richiesta dalle singole città. Inoltre il Decreto ha indicato una regolamentazione a carattere generale, ma ogni città deve autoregolarsi con un decreto comunale che segua le indicazioni date dal Decreto Toninelli.
Le direttive del Decreto Toninelli
Il Decreto Toninelli è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 luglio 2019. Con questo decreto si dà la possibilità ai comuni italiani di chiedere la sperimentazione sull’utilizzo degli hoverboard, dei segway, dei monopattini elettrici e dei monoruota. La sperimentazione dovrà essere richiesta dalle singole città e avrà validità da uno a due anni.
Ai sindaci spetterà definire le zone e le aree in cui questi mezzi di micromobilità potranno muoversi.
Il decreto Toninelli fissa un limite di velocità di 20 km/h per le piste ciclabili e per i percorsi misti per pedoni e ciclisti e un limite di 6 km/h per le aree pedonali e le ZTL.
I comuni aderenti alla sperimentazione dovranno dotarsi di una specifica segnaletica stradale orizzontale che indichi il punto di inizio e di fine delle aree predisposte per la circolazione dei veicoli di micromobilità elettrica e ne segnali le zone di sosta e la velocità consentita. Sarà possibile circolare con questi nuovi mezzo di trasporto personale esclusivamente sul territorio urbano.
Gli hoverboard potranno essere utilizzati con una sola persona a bordo, che dovrà mantenere una posizione eretta, non potrà avere né un sedile, né un traino.
Inoltre gli hoverboard, e gli altri mezzi di micromobilità elettrica, dovranno avere un regolatore di velocità e un segnalatore acustico.
Potranno circolare solo nelle ore diurne e con buona visibilità. Per poter essere utilizzati anche nelle ore serali e notturne e con scarsa visibilità questi mezzi devono essere dotati di luce anteriore bianca o gialla e di luce posteriore rossa o catadiottri. In assenza di tali luci il mezzo deve essere trasportato a mano.
Il decreto stabilisce anche che per guidare i mezzi di micromobilità elettrica non occorre una patente specifica, ma nel caso dei minorenni serve la patente AM (quella per gli scooter di piccola cilindrata), mentre i maggiorenni non hanno bisogno di patente.
Non vi è, invece, alcun obbligo per quanto riguarda l’uso del casco, sebbene le singole amministrazioni ne consiglino l’utilizzo.
La Legge di Bilancio 2020 ha equiparo i monopattini elettrici alle biciclette, per cui questi possono essere utilizzati anche per muoversi su strade di comuni che non hanno richiesto la sperimentazione. I monopattini elettrici quindi seguono le norme del Codice della Strada che fanno riferimento ai velocipedi.
Parlando esclusivamente dei monopattini elettrici, la Legge di Bilancio 2020 non considera gli altri mezzi di micromobilità elettrica per i quali restano invariate le indicazioni del decreto Toninelli.
La sperimentazione della Riviera Romagnola
La sperimentazione è partita in riviera romagnola. La prima città italiana a chiedere la sperimentazione è stata Cattolica. Nella città romagnola che vive di turismo molte strutture ricettive già mettevano a disposizione dei propri ospiti le biciclette.
Con questa sperimentazione il sindaco ha voluto offrire ai suoi concittadini e ai turisti la possibilità di muoversi anche con mezzi di micromobilità elettrica.
Subito dopo anche Rimini ha chiesto la sperimentazione e ha aperto a questi nuovi mezzi aree e strade che arrivano fino a Riccione, che però non partecipa alla sperimentazione.
Dopo le città romagnole la sperimentazione è partita anche a Milano, Torino, Pesaro, Verona, Roma e Bari.
La micromobilità ai tempi della Pandemia
A far cambiare nuovamente le regole sulla micromobilità è stato il Covid 19. Questo Coronavirus che da gennaio 2020 ha iniziato a diffondersi a livello globale, ha modificato il modo di muoversi degli italiani e non solo.
Se prima entrare in una metro affollata o in un bus stracarico poteva essere la norma, ora, con la paura che l’altro possa contagiarci, si cerca di fuggire da queste situazioni.
Diventano quindi fondamentali dei mezzi pratici, non inquinanti e che ci diano la possibilità di muoversi da soli.
Di questo ne è ben consapevole il governo che con il decreto Rilancio, filmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha incentivato l’uso della micromobilità offrendo anche un bonus a chi decide di acquistare uno di questo mezzi d smart mobility.
Il Decreto Rilancio del 2020
Il decreto Rilancio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 20 maggio 2020. Questo decreto è stato emanato allo scopo di contenere il rischio di contagio tra la popolazione.
Con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza nei trasporti, prediligendo quelli individuali a scapito di quelli collettivi, si è puntato sui nuovi mezzi non inquinanti.
Per incentivare l’acquisto di hoverboard, monopattini, biciclette, segway e monoruota, il governo ha stabilito un bonus fino a cinquecento euro a parziale copertura dell’acquisto.
Il bonus mobilità è stato annunciato insieme alla graduale riapertura che ha fatto seguito ai tre mesi di lockdown (dal 9 marzo 2020 a 4 maggio 2020) che ha bloccato il nostro per limitare i contagi.
Il bonus potrà essere richiesto da cittadini residenti nelle città capoluogo di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia o nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e avrà validità retroattiva.
Il bonus mobilità dovrà essere erogato sotto forma di buono spesa digtale fruibile attraverso la piattaforma SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) da smartphone o dal web.
Tutti coloro che hanno acquistato un hoverboard o un altro mezzo previsto dal bonus mobilità prima dell’applicazione che permette la creazione del buono spesa digitale hanno comunque diritto al bonus, devono però conservare lo scontrino d’acquisto o la fattura che ne dimostri la compera.
Il bonus è utilizzabile dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020.
Sebbene questa spinta verso i nuovi mezzi di micromobilità sia derivata da un’emergenza circoscritta nel tempo, è sicuro che i nuovi mezzi di trasporto ecologici dureranno a lungo e che le normative che li disciplineranno saranno più volte modificate.